Notte e Giorno.
Come in una danza che da milioni di anni si sussegue, due forze, due opposti che si scontrano e si incontrano e si attraggono, dove rigenera la vita, dell’Uomo.
Questa storia, mi fa piacere pensare, a questi due corpi, di una Donna e di un Uomo, un amore immutato nel tempo da milioni di anni, dove ha dato origine la Notte e il Giorno, rinnovando il loro amore.
Il Giorno sta per finire, manca poco, attende pazientemente l’abbraccio del suo amato sposo che puntualmente, non manca all’appuntamento.
Aspetta che l’altro si avvicini, forgiando così i loro corpi e dal loro amplesso, la nascita di milioni di stelle, spogliatesi dai loro mantelli, dai loro vestiti, proprio come la Donna e L’Uomo, notte dopo notte, giorno dopo giorno, i loro corpi si incontrano e si scontrano, spogli ed indifesi, mettendo a nudo le loro fragilità.
Si dilungano in questa sorta di danza fino a che, giunta l’ora di lasciarsi andare, ma avendo dato vita al frutto del loro amore, dove Uomini e Donne, osservano quel frutto lasciatoci, in una sorta di rispetto verso quell’Uomo e quella Donna, anch’essi parte dell’esistenza e di questo ciclo della vita.
L’Uomo vede la Notte ed il Giorno come materia, come uno strumento che regola il passare del tempo non può essere altro che materia.
L’Uomo in un albero non vede la bellezza, ma vede materiale da sfruttare, dà trasformare; se noi vedessimo questa materia non come oggetto ma come soggetto, come altro, potremmo percepire che tutto ha un suo e definito scopo, una sua essenza ed esistenza, dì esistere e di avere una propria identità; proprio come noi, legati gli uni agli altri, in simbiosi dove la mancanza dell’uno, porta la morte dell’ altro.
Il nostro unico pensiero è di essere visti prepotentemente avanzando su ogni cosa, senza nessuno scrupolo, come se tutto ci appartenesse, come se fossimo unici e soli in questo mondo.
MT