Ciccio Pasticcio.
Ciccio Pasticcio, lo chiamavano tutti così, era un tipetto pelle e ossa furbetto e curioso, la sua passione era diventare un mago, ma non un grande mago, ma un mago, semplicemente.
Così si dilettava con giochetti di magia, che si inventava, intrattenendo i suoi amici, che si divertivano a guardare gli spettacoli che Ciccio Pasticcio allestiva, anche se il più delle volte i suoi trucchetti non davano i frutti che Ciccio Pasticcio voleva, ma comunque davano allegria e tante risate.
Il desiderio di Ciccio era poter di andare a scuola di magia, anche se lui andava già a scuola, ma per lui non era molto interessante studiare matematica, storia, preferiva la sua magia.
Un giorno nel paese, una strana figura, un uomo vestito con strani abiti, uno strano capello a punta, con delle stelle che adornavano il cappello e un mantello arrivò in quel paese come per magia; all’apparenza sembrava un uomo degli altri tempi, un uomo del passato.
L’arrivo di questo uomo, venuto da chi sà dove, incuriosì Ciccio Pasticcio che subito accorse verso l’uomo e quasi senza presentarsi gli chiese immediatamente, se fosse un mago, l’uomo rispose gentilmente: ”Ma cosa ti fa pensare che io sia un mago caro ragazzo!”.
Ciccio subito rispose: ”Mi scusi Signore non mi sono presentato io mi chiamo Ciccio Pasticcio, e pensavo dallo strano vestito che indossate, forse potevate essere un Mago, si perché io vorrei diventare un mago!”.
L’uomo rispose: ”So chi sei, Ciccio Pasticcio, ci vedremo ancora.” gli disse.
Ma Ciccio voleva sapere di più; allora gli chiese: “Ma Lei signore come si chiama?”. Rispose che non era ancora tempo e di non avere fretta. Poi ancora l’Uomo gli disse gentilmente: “Diventerai un mago!”
Ciccio sentendo queste parole, strabuzzò gli occhi, illuminato dalle sue parole, quell’Uomo diede a Ciccio Pasticcio coraggio!
Ciccio pensò a quello stano uomo misterioso e a quello che gli disse. Quello che Ciccio Pasticcio non sapeva ancora e che nemmeno immaginava è che quell’Uomo misterioso, non era un semplice uomo ma era un Mago, molto potente, e veniva da un posto, molto lontano, da una terra sconosciuta. Era stato risvegliato dalla bontà e dalla passione di quel bambino appassionato di magia che nessun altro poteva aiutare a diventare ciò che voleva. Il suo nome è Mago Merlino.
Beh, insomma, quel giovanotto andò in cerca di quell’Uomo misterioso, cercando ovunque, e chiedendo a chiunque: sembrava svanito nel nulla. Ciccio non era ancora pronto a mollare, si era allontanato molto dal paese, come se una forza misteriosa gli indicasse dove andare. Dopo aver camminato a lungo, all’improvviso gli appare una casa, circondata da fiori e alberi. Si avvicinò e bussò ma non rispose nessuno. Entrò, il suo mobilio era molto semplice, poche cose, ma notò sopra uno scaffale delle strane erbe essiccate e delle boccette con dentro uno strano liquido. Mentre pensava a chi potesse abitare in quella casa gli apparve accanto alla porta, quello strano Uomo, che sempre gentile, gli sorrise e gli disse: ”Ciao Ciccio Pasticcio! Come stai! Sei arrivato finalmente, ti stavo proprio aspettando!”
Ciccio Pasticcio si intimorì un po', balbettando, gli chiese: ”Signore, voi mi aspettavate…, ma come?” L’Uomo gli disse: “Tranquillo Ciccio, adesso ti racconto ogni cosa. Caro ragazzo, mettiti pure comodo.”
Ciccio si sedette su una sedia, accanto il camino: “Bene” disse l’Uomo, adesso comincio: ”Mi presento, il mio nome è Merlino”. Ciccio rimase sbalordito e disse: ”Ma come è possibile?”
Merlino disse: ”Caro ragazzo ascolta la storia e poi capirai. Ragazzo, io vengo da molto lontano, da un tempo e da un luogo, dove la magia è nota, ed anche disprezzata: io ho sentito il tuo desiderio, la tua passione per essere un mago e voglio aiutarti a diventarlo”.
Ciccio non aveva parole, era rimasto sbalordito. Ciccio era incredulo e rispose ancora: ”Signor Merlino ma come è possibile, che Lei sia quì, ora, come ha fatto?” Merlino ripeté ancora una volta: ”Io ragazzo sono figlio della magia”. Ciccio affermò: ”Oh, sono veramente felice di conoscerLa, e io sarò il Suo apprendista!!”
“Cominciamo subito la lezione” disse Merlino: “La pima cosa da fare è conoscere le piante e il luogo dove vivono, poi prendere appunti. Il secondo punto, più importante, conoscere la nostra mente! Ecco al momento può bastare, mio caro amico”.
Ciccio si mise a studiare tutto quello che disse Merlino. Non passò molto tempo che Ciccio Pasticcio, divenne un mago, e stupì i suoi amici, con la sua magia, e non solo, anche gli abitanti, che apprezzavano i suoi spettacoli, ma non solo quelli!
Ciccio Pasticcio divenne molto bravo anche nel curare i malanni, che affliggevano le persone, con le sue erbe, aveva molto ancora da imparare, ma con l’aiuto di Merlino che diventò il suo mentore per tutta la sua vita divenne quello che aveva sempre sognato.
MT