La Spiga di grano.
C’era una volta, una terra che non apparteneva a nessuno, incolta, incontaminata, come se il tempo si fosse dimenticato di lei, lasciandola arida e sterile, e dove il sole con il suo calore lasciava la sua impronta, e dove il vento con la sua furia, trasformava la terra come fosse stata arata.
Un giorno accade qualcosa di nuovo e di inaspettato, quel giorno il vento non fu così ostile e crudele ma trasportò con il suo vorticare un seme, e quel seme si depositò sulla terra e con le forze di madre natura, che accolse quel seme racchiudendolo nel suo grembo, al suo ventre, proteggendolo, caldo e protetto dalle intemperie del mondo esterno.
La pioggia, cadde copiosa il sole con i suoi raggi riscaldò la terra, e quel piccolo seme si trasformò in un germoglio! Crebbe dritto e forte e dai suoi frutti altri semi presero vita, quel piccolo seme trasportato da chi sa dove, dal vento, diede un nuovo inizio.
Passarono i giorni, come se la terra, stesse aspettando qualcuno; o qualcosa, quel giorno un Uomo dalle sembianze stanche, dalle vesti sgualcite, passò su quella terra, con la sua famiglia e con il suo carro pieno di speranza si fermò ad ammirare quel paesaggio come fosse un miraggio, avvicinandosi sempre di più toccando con la mano quel dono, dove le spighe dorate abbagliavano al sole.
Decise di fermarsi ormai la sua ricerca era conclusa finalmente, costruì lì la sua casa e con l’aiuto della sua famiglia raccolse i frutti di quella terra, che madre natura, con bontà e intelligenza concesse. Quell’Uomo buono e rispettoso viveva in armonia con la sua terra, che gli dava ciò che aveva bisogno, passarono anni vivendo in tranquillità, ma un giorno la sorte cambiò, un evento funesto stava per accadere!
Degli Uomini venuti dà chi sa dove si presentarono all’Uomo, pretendendo quella terra a lui cara.
L’Uomo si rifiutò, anche perché in quella terra dove il grano cresceva, anche i suoi figli e i suoi nipoti erano cresciuti come fratelli, per cui quella terra era un dono preziosissimo, ma purtroppo quegli Uomini, prepotenti ed egoisti, non vollero tener conto delle suppliche di quell’Uomo, scacciandolo prepotentemente, con tutta la sua famiglia, lasciando le sue lacrime sulla terra.
Qualcosa cambiò sulla terra, divenne arida e deserta, il vento si infuriò, e tutto rimase così immutato, fino a ché quegli Uomini stanchi di quel deserto, se ne andarono.
La terra così ricominciò di nuovo, dal punto di partenza, il vento con la sua calma portò altri semi, la terra accolse ancora una volta nel suo grembo il seme che germogliò, fruttificando la terra, aspettando quell’Uomo saggio, che non se ne era mai andato: aspettava solo di ritornare.
MT