Favola perduta
C’era una volta, tanti anni fa dove le favole sembravano tutte uguali e dove il tempo sembrava fermarsi, ogni orologio del mondo appariva e segnava la stessa ora, ma il tempo scorreva lo stesso veloce e dava senso alla vita delle persone.
Nascevano, crescevano, invecchiavano e poi alla fine dell’esistenza, morivano, dando vita al riciclo della vita stessa.
In un luogo della terra non bene definito, abitato da una fanciulla dagli occhi neri, dalle guance paffutelle, come tante fanciulle, su questo pianeta, ma lei era qualcosa di straordinario.
La sua storia racconta che era una fanciulla timida e riservata, ma con questa sua riservatezza, riusciva a capire ciò che gli altri non capivano, ciò che gli altri avevano dimenticato, presi dalla frenesia del tempo.
Il tempo pur passando anche per lei, sembrava si fosse fermato, ma lei sapeva bene che il tempo scorreva veloce e i giorni sarebbero stati mesi e i mesi in anni.
Lei cercava qualcosa che al momento non riusciva a trovare da nessuna parte. ma sapeva che era dentro di sé.
Più lei cercava e più quella parte tanto cercata rimaneva nascosta.
Passavano gli anni, i giorni, e man mano che lei cresceva quella parte si faceva sentire come dicesse, non mi sono mai nascosta, sono sempre stata al tuo fianco; hai paura di farla vedere al mondo, perché il mondo è diventato strano, cinico, monetizzato e solo con delle briglie, per non fare fuggire i cavalli.
Lei aveva capito perfettamente ormai quella parte che le apparteneva da sempre, ma ne aveva paura era qualcosa che da sempre aveva dentro e conosceva benissimo.
Quella sua parte nascosta sapeva capire e vedere i bisogni delle persone, sapeva bene che ascoltare il bisogno era come esaudire un desiderio.
Ormai il tempo, e l’orologio non erano più un problema, il tempo scorreva come aveva sempre fatto accanto a lei come quasi fossero stati amici.
Lei disse, il tempo può essere un gran alleato, o un gran nemico, ma per il tempo non fa nessuna differenza, siamo noi che lo guardiamo in modo quasi assoluto: lui passa inesorabilmente, dalle nostre scelte.
Non giudica se ogni giorno mettiamo lo stesso vestito, ma siamo noi a giudicare, a ogni azione il nemico siamo noi stessi.
M T.