Occhi Chiusi
Occhi Chiusi
Occhi chiusi
Come si può essere così accecati, sordi: non vedere, non sentire quel dolore, quelle grida di aiuto soffocate, di un cuore che soffoca nel petto.
Un nodo che si trasforma in un gigantesco gomitolo: ogni filo una persona, ogni cosa, tutto viene inglobato, rapito, tolto. Una forma contorta prosegue, avanza possente, inarrestabile: la sua forza sovrumana sradica ciascuno come fossero erbacce da estirpare.
Come se tutto non dovesse mai essere esistito.
Il compito della guerra è non lasciare memoria, cancellando volti, nomi, sguardi atterriti dalla crudeltà.
Perché tutto questo? Perché a noi, sopravvissuti, scampati alla sorte, fa male aver visto, da lontano, guardando da uno schermo, protetti da quel luogo di morte.
Ma la guerra non appare dal nulla, non è un mostro sconosciuto che emerge nella notte.
È un mostro conosciuto: chiamato Uomo, bramoso di avidità, di potere, della forma più alta di ambizione; mascheratosi da buon cristiano, buon samaritano, politiche e politici. Un mostro che colpisce, ma sotto quelle vesti Uomini e Donne si nascondono.
Nelle loro vene scorre un morbo, un virus silenzioso, silente di smania, di ambizione, per arrivare all’apice calpestando chiunque. Non importa chi muore dentro quel gigantesco gomitolo chiamato guerra: l’importante è arrivare alla vetta più alta, dove detta la sua legge assoluta, onnipotente.
Qui sorge il mostro di tutti i mostri: la guerra.
M T